Giuseppe Di Giacomo,
docente di Estetica, La Sapienza, Università di Roma
In Jean Santeuil
Proust dice una cosa veramente importante riferendosi a Monet – che
Proust ha sempre stimato. Monet era l’impressionista per
eccellenza. È stato apprezzato, ad esempio, da Cézanne per il quale
la pittura non deve affidarsi all’occhio ma all’intelletto: deve
cogliere le figure geometriche sottese alla visività di quello che
vediamo e, a questo proposito, parla del cono, del parallelepipedo,
del cubo e del cerchio. Però Cézanne diceva: “È vero che Monet è
soltanto un occhio che vede, ma che occhio!”.