Una piccola nota di benvenuto

Cosa è un Giardino Filosofico? L'abbiamo immaginato come un luogo di incontro tra amici, in cui la filosofia è a casa. E' un poco epicureo, non sale verso le meteore, scende in terra tra le persone, appunto, in un piccolo giardino, a fare filosofia dove normalmente viviamo. L'Inventificio Poetico è, ispirandosi a Pietro M. Toesca, lo spazio delle invenzioni, quelle che rendono sensato vivere. Per sapere che al mondo il bene supera il male basta dire che siamo ancora vivi, altrimenti non saremmo più qui. Insomma, cerchiamo di alimentare questa differenza, in ciò consiste l'utopia del Giardino Filosofico e Inventificio Poetico, il cui sottotitolo è: "Volgere liberi gli occhi altrove".


martedì 31 marzo 2020

Tucidide, Manzoni e il Coronavirus di Tiziano Berlingieri


In nessun luogo si aveva memoria di una pestilenza così grave e di una tale moria di persone. Infatti non erano in grado di fronteggiarlo né i medici, che all’inizio prestavano le loro cure senza conoscerne la natura, e anzi erano i primi a morire in quanto più degli altri si accostavano agli infermi (Giorno dopo giorno si allunga la lista dei medici deceduti sul campo per Covid-19) poiché anche il compianto sui morenti alla fine era trascurato, per stanchezza, persino dai familiari, sopraffatti dall’immensità della sciagura... E molti usarono modi di sepoltura indecenti, per mancanza degli oggetti necessari («Ormai si onorano le salme attraverso piccoli gesti. Viene a mancare la “pietas” latina, il sentimento di compassione tra le persone. Usi, costumi e tradizioni sono stravolti, soprattutto l’elaborazione del lutto per una famiglia, davvero difficile: lo stringersi tutti insieme). Delle molte relazioni

lunedì 23 marzo 2020

Il cinema, l'arte della menzogna, l'ambiente e il coronavirus.
Franco Insalaco
'Ciclope, domandi il mio nome glorioso? Ma certo, lo dirò; e tu dammi il dono ospitale come hai promesso. Nessuno ho nome: Nessuno mi chiamano madre e padre e tutti quanti i compagni.'
(Omero, Odissea).
C'è un'arte della menzogna che supera tutte le altre. Supera quella narrata agli altri, ed è quella di raccontarla a se stessi. Cioè, quando ce le raccontiamo senza volercene accorgere. Il coronavirus mi dà l'esca per parlarne. Eppure la menzogna è una questione attiva, cioè se racconto una balla so che la sto raccontando, perciò implica una dimensione etica e politica, la devo raccontare ad altri. Dire una menzogna passivamente, senza rendersene conto, è possibile? Si può dire che è una
Incontro di filosofia sulla letteratura Noir, Residence Cavazza, BO, 13/02/20
"Il flaneur e il detective"
Di Franco Insalaco
«Il fenomeno un po’ strano del vedere così o altrimenti
fa la sua comparsa solo quando uno riconosce che c’è un senso
in cui l’immagine resta identica mentre qualcos’altro, che si vorrebbe
chiamare concezione può modificarsi. Finché io prendo l’immagine
per questa o quella cosa […] non si affronta ancora il problema dello scindersi dell’impressione in immagine visiva e concezione» Wittgenstein: 'Osservazioni sulla filosofia della psicologia'.
Già subito mentre inizio a scrivere questi appunti provo a immaginare cosa abbia da dire la filosofia agli scrittori sulla scrittura noir. Il noir ha una grammatica differente dagli altri generi? Differente da quella del linguaggio in genere? Anzi della Lingua? Cosa sia la

Archivio blog