Ho preferito l'alternativa di vestirmi, di vestirci, di un codice civile piuttosto che ritrovarmi, ritrovarci, espulsi dal paradiso terrestre con il peso di un peccato da riscattare nel dolore. All'abitudine di parlare soltanto al livello dei bisogni: di fame, di derelizione, di sostegno parentale, ho provato a sostituire parole indirizzate a un uguale a me, quest'uguale essendo un differente, di un altro genere.
Ho quasi ripreso la strada della parola e sono ancora ai primi passi. Ho capito che diciamo cose diverse credendo di dire le stesse cose.
(Luce Irigaray, La democrazia comincia a due, Bollati Boringhieri).
Domenica 6 Maggio proseguiremo a smontare con Luce Irigaray l'economia binaria del modello simbolico maschile, cioè la struttura oppositiva, duale e gerarchica che innerva l'ordine fallogocentrico. Un ordine strutturato sul medesimo e l'altro, sul soggetto e l'oggetto, sul vero e sul falso, sull'amico e il nemico, sull'autoctono e lo straniero e su ogni dualismo oppositivo.
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