Un racconto di Sabina Macchiavelli illustrato da Barbara Vagnozzi.
Bimbo Marino abitava in una bella casa
di campagna, una villetta a due piani con un grande giardino pieno di
alberi e cespugli, aiuole, fiori, rampicanti, sempreverdi, erbe
selvatiche, erbe aromatiche, erbe infestanti e erbe da prato. Dentro
alla casa stavano Bimbo Marino, Mamma Maria e Babbo Mariano, un
cucciolo di nome Cane Piccolo e un pesce rosso di nome Pesce Rosso.
Qualche volta veniva anche Nonno Marione, che era grande come un
torrione. Quando arrivava, Bimbo Marino saltava felice, Mamma Maria
brontolava pianino e Babbo Mariano leggeva il giornale. Rimaneva tre
giorni e quando se ne andava Bimbo faceva ciao con la mano, Babbo
faceva ciao con la pipa e Mamma andava a pulire il bagno.
Tutti quanti avevano sempre un sacco da
fare. Uno andava a scuola, uno a lavorare in Banca, una a lavorare
nell’agenzia viaggi “Go-go Travel”. Di pomeriggio, quello che
andava a scuola andava in piscina o a calcetto o a pianoforte o, in
inverno, al corso di presciistica. Quella che andava nell’agenzia
viaggi andava a fare la spesa o a vedere il dottore o a pulire la
casa che non stava mai pulita. Quello che lavorava in Banca non
andava da nessuna parte perché per oggi aveva già dato. Cane
Piccolo e Pesce Rosso non facevano niente tutto il giorno, erano
mangiapane a ufo, e scorrazzavano chi in giardino, chi nella boccia
di vetro.
Le cose vanno avanti così bel belle
per un bel po’, quando un bel giorno succede un fatto.
“Bimbo Marino, vai a farti la doccia”
dice Mamma Maria. Anzi, per la precisione dice: “Vai a farti questa
benedetta doccia sì o no?”
“Benedetta doccia” ripete Bimbo
Marino e si toglie i calzini.
“Vai a fare questa benedetta”
canticchia Bimbo Marino e si toglie la canottiera.
“Vai a fare sì o no?” grida Bimbo
e si toglie le mutande.
“Yuhuu!!” ride Bimbo e lancia le
mutande contro l’armadio.
Poi pian pianino va verso il bagno,
pian pianino davvero perché a lui l’acqua, a parte quella di Porto
Ferraio in estate, non gli piace mica tanto. Pian pianino si mette la
cuffia e pian pianino apre le ante della doccia.
E cosa ti vede con la coda dell’occhio
mentre sta per entrare?
Ti vede un unico solo verdiccio filo
d’erba che sbuca dal buco dello scarico.
Bimbo Marino pensa: “Ma ve’. Un
unico solo verdiccio filo d’erba che sbuca dal buco” e chiama:
“Maaammaaa!!! Ho trovato una cooosaaa!!!”
Mamma Maria arriva di corsa, guarda,
pensa: “Ma ve’. Un unico solo verdiccio filo d’erba che sbuca
dal buco” e dice: “Babbo Mariano!!! C’è una cosa nella
doccia!!!”
Babbo Mariano arriva, guarda, pensa:
“Ma ve’. Un unico solo verdiccio filo d’erba che sbuca dal
buco” e dice: “Be’, fate voi, io per oggi ho già dato.”
Arriva Cane Piccolo saltellando,
guarda, non sapremo mai cosa pensa, scodinzola e fa “Bau” con la
lingua a penzoloni.
Pesce Rosso non arriva, non guarda,
scodinzola solo un pochino, pensa a qualcosa che non c’entra niente
col filo d’erba sbucato dal buco e non spiccica parola perché è
muto per definizione.
“Dai toglilo di lì e fai ’sta
doccia che è pronto.” Mamma e tutti escono dal bagno. Bimbo rimane
un attimo a guardare l’unico solo verdiccio filo d’erba, si china
e lo raccoglie fra il pollice e l’indice, delicatamente
sollevandolo per la punta. Si accorge che alla base dell’unico solo
verdiccio c’è un semino paglierino grande anzi piccolo come una
pulce. Lo appoggia sul bidè e guardandolo s’infila nella doccia.
Quando esce, l’unico solo verdiccio
con pulce paglierina è ancora lì.
Corre in giardino, nella rimessa degli
attrezzi (che di solito usa il giardiniere perché papà per oggi ha
già dato), ci trova un vasetto con un po’ di terra, sistema
l’unico solo eccetera, lo innaffia e comincia a pensare.
Pensa.
Pensa.
Pensa.
Passano i giorni e pensa.
Pensa mentre passano i giorni.
Pensa e parla poco e passeggia per il
piccolo viottolo del prato.
Pensa, non parla, passeggia.
Mamma Maria si preoccupa: “Questo
Bimbo non mangia abbastanza.”
Babbo Mariano si preoccupa: “Questo
Bimbo non dorme bene.”
Nonno Marione si preoccupa (ma solo nei
tre giorni che è lì): “Questo Bimbo non gioca felice.”
Finché una bella mattina, Bimbo si
sveglia molto, molto presto e ha un’idea. La vuole sviluppare prima
della scuola, per cui corre in giardino, senza ciabatte e tenendosi
le braghe del pigiama che gli cadono perché l’elastico è liso.
Prende il vasetto con dentro Filo d’Erba, il quale in tutti quei
giorni di pensare era un po’ cresciuto e s’era fatto verde più
scuro (e alla base gli spuntava pure un piccolo piccolo gemellino
appuntito). Bimbo Marino lo prende, lo trasporta ai piedi della siepe
dietro casa, scava un buchetto con la paletta di Porto Ferraio,
c’infila Filo d’Erba, ricopre di terra e innaffia. Innaffia.
Innaffia. Innaffia un giorno. Innaffia l’altro. “Dai con
quell’acqua. Non vedi che è tutto secco?” dice sempre Nonno
Marione al giardiniere, ma lo dice in bolognese, così il
giardiniere, che è serbo-croato, non capisce un’acca.
Bimbo Marino innaffia e innaffia tutti
i pomeriggi. Poi arriva la fine estate, poi arriva l’autunno, poi
arriva l’inverno.
Poi arriva la neve.
Bimbo guarda sconsolato fuori dalla
finestra il punto dov’era Filo d’Erba, ci ha messo un bastoncino
per segnare. Guarda e si preoccupa che Filo d’Erba muoia
schiacciato.
Mamma si preoccupa che Bimbo mangia
poco.
Babbo si preoccupa che dorme male.
Nonno non si preoccupa perché si è
dimenticato qual era la sua preoccupazione.
Com’è naturale, l’inverno finisce,
arriva la primavera, la neve si scioglie, le foglioline spuntano, i
fiorellini sbocciano, gli uccellini cantano felici eccetera eccetera.
Una bella mattina (un’altra!) Bimbo
Marino, che, diciamo la verità, con tutto quello che aveva da fare
si era anche un po’ dimenticato, di colpo si ricorda.
Bimbo Marino corre in giardino, questa
volta senza braghe del pigiama perché l’elastico finalmente ci ha
mollato.
Bimbo Marino cerca il bastoncino
segnaletico sotto la siepe dietro la casa.
Bimbo Marino lo trova e… ma che
succede???
Intorno al bastoncino, centinaia
centinaia e centinaia di fili d’erba, alti e vigorosi, oscillano al
fresco venticello primaverile.
Bimbo Marino sgrana gli occhi e apre la
bocca. Pensa: “E ora come lo riconosco?”
Cane Piccolo arriva saltellando, fa bau
bau, annusa l’erba verde, solleva la zampetta e zampilla attaccato
al bastoncino.
Bimbo Marino sente gli occhi sgranati
riempirsi di lacrime e la bocca aperta che gli trema.
Sta per tornare in casa a piangere da
Mamma Maria, quando una cosa straordinaria accade.
Uno sbuffo di vento leggermente più
forte appiattisce l’erbetta in una specie di piccolo cerchio. Bimbo
Marino si porta la mano al petto e, mentre quello stesso sbuffo di
vento gli fa scivolare le lacrime lungo le tempie, nel bel mezzo del
cerchio vede un filo d’erba lungo lungo, color verde scuro, con tre
teneri e delicati filetti d’erba alla base.
Bimbo Marino sorride mentre, oscillando
leggero nel vento, l’unico solo verdiccio Filo d’Erba gli fa ciao
con la punta lucente.
http://www.flickr.com/photos/barbaravagnozzi
http://www.associazioneillustratori.it/gallery09.php?id=93
http://www.plumpuddingillustration.com/work/?page=1&artist=130&name=&cat=1&id=94
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