CONCERTO D'AMORE (DELL'EST) IN VERSI
di Sabina Macchiavelli
Dopo
“Parliamone Sabato” condotto da Paola Perego e l'intervista su
Radio24, anche l'Appennino modenese parlerà d'amore con Fabio
Testi. L'attore terrà un reading
poetico in occasione delle manifestazioni legate al Premio Zocca
Giovani del Comune in cui risiedo. Finalmente a Zocca si fa cultura.
La decisione di affidare il discorso letterario a un artista di
questa levatura, quanto a capacità di osservazione e analisi del
reale, ad acume psicologico e a sottigliezza d'argomentazione, mi
sembra quanto mai opportuna, in questi tempi di political
correctness in cui
abbiamo perso il coraggio di dire le cose come stanno. Finalmente uno
che di amore e donne (mancano i motori?) se ne intende, è favorito
da innegabili doti personali
(nel Testi-pensiero
la prestanza fisica è fondamentale: volete mettere lui e, a parità
di immaginario mediatico, uno striminzito Galimberti?) e dal fatto
che siamo tutti in vario grado forniti di un ego misogino e razzista.
E quando non lo siamo – crediamo di non esserlo – ci piace fare i
guardoni, e spiare la trasmissione della Perego per macerarci nel
godimento delle disgrazie altrui.
Dunque speriamo che nella lettura poetica al teatro di Zocca Fabio ci (ri)parli di maschio latino, schiave russe, cosce lunghe e bordelli, e riporti il discorso su un piano assieme colto e accessibile, per spiegarci che c'è poco da fare gli scandalizzati, è una legge della natura, l'occhio vuole la sua parte, meglio soli che mal accompagnati (da una sciacquetta dell'ovest), le femministe sono tutte frigide e insomma l'omo è omo. Resta un grave problema di geopolitica da affrontare: se è vero che Anitona Ekberg era svedese (anche questo dilemma è stato sviscerato nella corso della trasmissione che ha rilanciato il carisma e l'appeal intellettuale del Fabione), la coscia lunga può davvero considerarsi prerogativa delle donne dell'est? Se così è, allora – questione ancora più spinosa – dove comincia l'Est?
Dunque speriamo che nella lettura poetica al teatro di Zocca Fabio ci (ri)parli di maschio latino, schiave russe, cosce lunghe e bordelli, e riporti il discorso su un piano assieme colto e accessibile, per spiegarci che c'è poco da fare gli scandalizzati, è una legge della natura, l'occhio vuole la sua parte, meglio soli che mal accompagnati (da una sciacquetta dell'ovest), le femministe sono tutte frigide e insomma l'omo è omo. Resta un grave problema di geopolitica da affrontare: se è vero che Anitona Ekberg era svedese (anche questo dilemma è stato sviscerato nella corso della trasmissione che ha rilanciato il carisma e l'appeal intellettuale del Fabione), la coscia lunga può davvero considerarsi prerogativa delle donne dell'est? Se così è, allora – questione ancora più spinosa – dove comincia l'Est?
Speriamo
che in tanti accorrano per sentirsi finalmente dire quello da sempre
pensano ma non hanno osato confessare.
Grazie,
Premio Zocca Giovani, per aver organizzato il “Concerto d'amore in
versi”, Fabio Testi da tanto ci mancava.
Una
sola perplessità. Che ci fanno nella giuria del Premio importanti
letterati e scienziati, che si suppone facciano quella cultura che
per Fabio Testi dev'essere estremamente indigesta perché non
semplifica il mondo rendendolo preda di fobiche stereotipizzazioni?
L'unica loro (e nostra) salvezza è che abbiano almeno sollevato
qualche obiezione.
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